Collezione privata
Visitatori
15 aprile 2023
Nel 2025 Gorizia e Nova gorica (Slovenia) saranno le protagoniste GO 2025 Capitale europea della cultura. Ovviamente come tutti coloro che sono interessati alla cultura e, nel mio caso specifico all'arte contemporanea, sono molto curioso di vedere quali eventi Gorizia sarà capace di realizzare. In tale attesa desidero far conoscere alcuni dei protagonisti che hanno negli anni passati dato lustro all'arte contemporanea goriziana goriziana.
Inizierò con uno dei più, a mio parere, importanti artisti goriziani e cioè Mauro Mauri (1955- 2001). Non posso descrivere nulla per quanto concerne la prima fase del suo percorso artistico poiché non lo conoscevo ancora. Il nostro primo incontro è stato in occasione di una sua mostra alla galleria Exit di via Faveti. Credo che erano i primi anni Novanta dato che Mauri in quella occasione esponeva le sue prime opere digitali. L'incontro, almeno da parte mia, non fu casuale bensì voluto in quanto anche io stavo sperimentando, ma nell'ambito fotografico, la potenzialità della computer-art.
Essendo noi due delle “pecore nere”, nel mondo artistico locale di allora, l'unione delle nostre capacità creative è stata, quindi, una logica conseguenza. In quel periodo, inizio anni Novanta, oltre ai propri progetti artistici personali abbiamo più volte collaborato a progetti congiunti come ad esempio il fumetto digitale Paul Mc Chaty. Pioniere della computer-art giuliana Mauro è stato senza alcun dubbio una delle più promettenti figure in campo pittorico a cavallo degli anni Settanta e Novanta. I suoi primi dipinti erano di grandi dimensioni e, da quel poco che ricordo, di tonalità scura per non dire cupa. Credo che in essi l'amico Mauro raffigurava tutta la sua sofferenza e il suo pessimismo nei confronti della vita quotidiana. Di questo periodo sono anche i suoi famosi “totem”. I totem, reminiscenze giovanili, sono una sorta di "persiane" di antica memoria quando Mauro si trovava ricoverato a Grado. Egli osservava, da paziente, il mondo esterno attraverso le persiane della stanza. I "totem", come mi confermò lo stesso Mauro, hanno subito l'influenza di Milton Ernest Rauschenberg, conosciuto come Robert Rauschenberg.Ammirandoli dal vivo, uno si trova esposto nel Comune di Staranzano (GO), non si può non notare l'evidenza. Un'altro artista a cui Mauro si ispirò all'inizio fu certamente Paul Delvaux. Con il passare degli anni, però, Mauro trova la sua personale via e inizia un nuovo ciclo di opere. Totem più dettagli. Attualmente presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.
Ho conosciuto Mauro “pittore” dopo un lungo periodo di abbandono della pittura tradizionale periodo nel quale si focalizzò totalmente sull'arte digitale. Essendo l'arte digitale agli inizi, quindi non compresa, non fu compreso nemmeno Mauro. In una delle frequenti visite Mauro, constatato la non-comprensione della sua arte, mi confermò la sua decisione di abbandonare del tutto sia la pittura che la computer-art... Forse, con il senno di poi, se oggi abbiamo la possibilità di apprezzare gli ultimi lavori di Mauro (vedi Pinacoteca della Provincia) è un po' anche merito mio.
Collezione privata
Di questo periodo ultimo perido, quindi, sono le sue opere astratte dense di colori “caldi” , “vivi” che spaziano dalla tonalità gialla al rosso con punte di blu e con grandi campiture bianche e nere. I temi ovviamente quelli a lui più congeniali: amore, donne, vino... Se confrontiamo le prime opere con queste ultime è indubbio che in Mauro qualcosa era cambiato a favore della vita e cioè la gioia di vivere. Anche la sua autostima ne guadagnò soprattutto quando si rese conto che uscendo dalla solita “cerchia” locale le sue opere non soltanto venivano apprezzate ma si vendevano anche.
Non scorderò mai il suo incontro in Greve in Chianti, in occasione di una nostra mostra, con l'artista Pietro Consagra. Quest'ultimo dopo aver visitato l'esposizione si avvicinò a Mauro e gli disse: “ Ragazzo mio, ma dove eri fino adesso?”. Credo che per Mauro ricevere un tale complimento da un artista, che certamente non ha bisogno di “adulare” , sia un valido motivo di orgoglio. Se questo incontro è stato possibile un grazie sentito lo dobbiamo all'artista toscana Bona Baraldi organizzatrice della mostra assieme a Graphiti.
Fino alla sua prematura scomparsa avvenuta nel 2001 molte sono state le iniziative che abbiamo realizzato assieme a tanti amici che hanno “orbitato” sotto l'egida dell'associazione culturale goriziana Graphiti di cui sia io che Mauro eravamo i soci creatori assieme a Giuseppina Mastrovito (Operatore Beni Culturali indirizzo informatico). Che si trattasse di pittura più convenzionale che quella tecnologica ossia realizzata al computer Mauro rimaneva sempre se stesso ed era sempre riconoscibile in ogni sua opera. Digitale o pittura non fa alcuna differenza come alcuni pionieri del digitale, e Mauro era uno di essi, hanno dimostrato sin dall'inizio.
Opera risalente al primo periodo pittorico attualmente presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.
Essendo Mauro mancino aveva un modo tutto suo di approcciarsi alla tela e al mouse. Quello che mi affascinava era il suo “modus operandi” nel campo pittorico. Partendo da una tela bianca iniziava, strato su strato, ad apporre la pittura acrilica. All'inizio, confesso, rimasi interdetto nel constatare che sulla tela c'erano solo segni senza senso. Ma poi, man mano, che Mauro proseguiva segno su segno campitura su campitura e con piccoli ma maestrali “tocchi” di matita colorata ecco che l'opera si "materializzava" in tutta la sua interezza. Va da se che per realizzare una tela Mauro ci impiegava settimane intere.
Oggi il patrimonio artistico di Mauro Mauri, quello che sono riuscito a recuperare a suo tempo, è custodito presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia. L'usufrutto è stato possibile grazie agli eredi che hanno dato il loro consenso. L'opera “ I Carmina Burana” di proprietà del museo virtuale “virtualGmuseum” di Gorizia, invece, è attualmente data in comodato d'uso gratuito al Comune di Staranzano ed è esposta al pubblico presso la sede Amministrativa. Opere dell'ultimo periodo attualmente presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.
Oltre a quelle succitate esistono altre opere (collezioni private) sparse principalmente sul territorio isontino. Alcune, scambio tra “colleghi” sono anche nella mia collezione privata. Molte, e mi riferisco al primo periodo, forse sono nei meandri della città di Genova dove Mauro era seguito da un gallerista locale e altre nella città di Udine dove operava un'altro gallerista. Opere giovanili attualmente presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.
Il post successivo sarà dedicato alla computer-art del pioniere Mauro Mauri catalogato nell'ERPAC (Ente Regionale Patrimonio Culturale). Concludo questo post con l'ultimo progetto pittorico, mai finito, che l'artista, nonchè amico, ci ha lasciato in eredità e che ora si trova presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.
Visitatori
15 aprile 2023
Nel 2025 Gorizia e Nova gorica (Slovenia) saranno le protagoniste GO 2025 Capitale europea della cultura. Ovviamente come tutti coloro che sono interessati alla cultura e, nel mio caso specifico all'arte contemporanea, sono molto curioso di vedere quali eventi Gorizia sarà capace di realizzare. In tale attesa desidero far conoscere alcuni dei protagonisti che hanno negli anni passati dato lustro all'arte contemporanea goriziana goriziana.
Inizierò con uno dei più, a mio parere, importanti artisti goriziani e cioè Mauro Mauri (1955- 2001). Non posso descrivere nulla per quanto concerne la prima fase del suo percorso artistico poiché non lo conoscevo ancora. Il nostro primo incontro è stato in occasione di una sua mostra alla galleria Exit di via Faveti. Credo che erano i primi anni Novanta dato che Mauri in quella occasione esponeva le sue prime opere digitali. L'incontro, almeno da parte mia, non fu casuale bensì voluto in quanto anche io stavo sperimentando, ma nell'ambito fotografico, la potenzialità della computer-art.
Essendo noi due delle “pecore nere”, nel mondo artistico locale di allora, l'unione delle nostre capacità creative è stata, quindi, una logica conseguenza. In quel periodo, inizio anni Novanta, oltre ai propri progetti artistici personali abbiamo più volte collaborato a progetti congiunti come ad esempio il fumetto digitale Paul Mc Chaty. Pioniere della computer-art giuliana Mauro è stato senza alcun dubbio una delle più promettenti figure in campo pittorico a cavallo degli anni Settanta e Novanta. I suoi primi dipinti erano di grandi dimensioni e, da quel poco che ricordo, di tonalità scura per non dire cupa. Credo che in essi l'amico Mauro raffigurava tutta la sua sofferenza e il suo pessimismo nei confronti della vita quotidiana. Di questo periodo sono anche i suoi famosi “totem”. I totem, reminiscenze giovanili, sono una sorta di "persiane" di antica memoria quando Mauro si trovava ricoverato a Grado. Egli osservava, da paziente, il mondo esterno attraverso le persiane della stanza. I "totem", come mi confermò lo stesso Mauro, hanno subito l'influenza di Milton Ernest Rauschenberg, conosciuto come Robert Rauschenberg.Ammirandoli dal vivo, uno si trova esposto nel Comune di Staranzano (GO), non si può non notare l'evidenza. Un'altro artista a cui Mauro si ispirò all'inizio fu certamente Paul Delvaux. Con il passare degli anni, però, Mauro trova la sua personale via e inizia un nuovo ciclo di opere. Totem più dettagli. Attualmente presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.
Ho conosciuto Mauro “pittore” dopo un lungo periodo di abbandono della pittura tradizionale periodo nel quale si focalizzò totalmente sull'arte digitale. Essendo l'arte digitale agli inizi, quindi non compresa, non fu compreso nemmeno Mauro. In una delle frequenti visite Mauro, constatato la non-comprensione della sua arte, mi confermò la sua decisione di abbandonare del tutto sia la pittura che la computer-art... Forse, con il senno di poi, se oggi abbiamo la possibilità di apprezzare gli ultimi lavori di Mauro (vedi Pinacoteca della Provincia) è un po' anche merito mio.
Collezione privata
Di questo periodo ultimo perido, quindi, sono le sue opere astratte dense di colori “caldi” , “vivi” che spaziano dalla tonalità gialla al rosso con punte di blu e con grandi campiture bianche e nere. I temi ovviamente quelli a lui più congeniali: amore, donne, vino... Se confrontiamo le prime opere con queste ultime è indubbio che in Mauro qualcosa era cambiato a favore della vita e cioè la gioia di vivere. Anche la sua autostima ne guadagnò soprattutto quando si rese conto che uscendo dalla solita “cerchia” locale le sue opere non soltanto venivano apprezzate ma si vendevano anche.
Non scorderò mai il suo incontro in Greve in Chianti, in occasione di una nostra mostra, con l'artista Pietro Consagra. Quest'ultimo dopo aver visitato l'esposizione si avvicinò a Mauro e gli disse: “ Ragazzo mio, ma dove eri fino adesso?”. Credo che per Mauro ricevere un tale complimento da un artista, che certamente non ha bisogno di “adulare” , sia un valido motivo di orgoglio. Se questo incontro è stato possibile un grazie sentito lo dobbiamo all'artista toscana Bona Baraldi organizzatrice della mostra assieme a Graphiti.
Fino alla sua prematura scomparsa avvenuta nel 2001 molte sono state le iniziative che abbiamo realizzato assieme a tanti amici che hanno “orbitato” sotto l'egida dell'associazione culturale goriziana Graphiti di cui sia io che Mauro eravamo i soci creatori assieme a Giuseppina Mastrovito (Operatore Beni Culturali indirizzo informatico). Che si trattasse di pittura più convenzionale che quella tecnologica ossia realizzata al computer Mauro rimaneva sempre se stesso ed era sempre riconoscibile in ogni sua opera. Digitale o pittura non fa alcuna differenza come alcuni pionieri del digitale, e Mauro era uno di essi, hanno dimostrato sin dall'inizio.
Opera risalente al primo periodo pittorico attualmente presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.
Essendo Mauro mancino aveva un modo tutto suo di approcciarsi alla tela e al mouse. Quello che mi affascinava era il suo “modus operandi” nel campo pittorico. Partendo da una tela bianca iniziava, strato su strato, ad apporre la pittura acrilica. All'inizio, confesso, rimasi interdetto nel constatare che sulla tela c'erano solo segni senza senso. Ma poi, man mano, che Mauro proseguiva segno su segno campitura su campitura e con piccoli ma maestrali “tocchi” di matita colorata ecco che l'opera si "materializzava" in tutta la sua interezza. Va da se che per realizzare una tela Mauro ci impiegava settimane intere.
Oggi il patrimonio artistico di Mauro Mauri, quello che sono riuscito a recuperare a suo tempo, è custodito presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia. L'usufrutto è stato possibile grazie agli eredi che hanno dato il loro consenso. L'opera “ I Carmina Burana” di proprietà del museo virtuale “virtualGmuseum” di Gorizia, invece, è attualmente data in comodato d'uso gratuito al Comune di Staranzano ed è esposta al pubblico presso la sede Amministrativa. Opere dell'ultimo periodo attualmente presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.
Oltre a quelle succitate esistono altre opere (collezioni private) sparse principalmente sul territorio isontino. Alcune, scambio tra “colleghi” sono anche nella mia collezione privata. Molte, e mi riferisco al primo periodo, forse sono nei meandri della città di Genova dove Mauro era seguito da un gallerista locale e altre nella città di Udine dove operava un'altro gallerista. Opere giovanili attualmente presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.
Il post successivo sarà dedicato alla computer-art del pioniere Mauro Mauri catalogato nell'ERPAC (Ente Regionale Patrimonio Culturale). Concludo questo post con l'ultimo progetto pittorico, mai finito, che l'artista, nonchè amico, ci ha lasciato in eredità e che ora si trova presso la Pinacoteca della Provincia di Gorizia.