La mia passione per l'arte visiva nasce già in età giovanile grazie al fatto di essere stato in contatto sin dall'inizio con alcuni tra i più interessanti artisti giuliani come August Černigoj, Lojze Spacal, Adriano Micoli, Mauro Mauri, Adriano Velussi, Dino Predonzani ecc. Ho avuto, quindi, il privilegio di vedere all'opera vari artisti che con il loro entusiasmo mi hanno trasmesso l'interesse per l'arte visiva contemporanea. Con alcuni di essi, inoltre, ho esposto in varie collettive.
Mauro Mauri
Ho iniziato, e sopratutto timidamente, a disegnare con il lapis e carboncino ma mi sono reso subito conto che non erano nelle mie “corde”. Riposti nel cassetto carboncini e matite mi sono dedicato ad altre passioni sino all'incontro con l'amico Fabio Smotlak (designer nonché docente presso l'Accademia di Lubiana).
All'epoca frequentavo ancora l'Istituto Magistrale mentre Fabio era già diplomato. Fu egli che mi indirizzo verso la fotografia. Mi fece così scoprire un mondo tutto nuovo nonché tecnico. Tra pellicole, carta fotografica e prodotti chimici iniziai a comprendere i meccanismi per realizzare una buona fotografia.
Verso gli anni Ottanta già padroneggiavo i rudimenti classici della fotografia in bianco e nero ma la mia indole curiosa fece si che iniziai a sperimentare nuove vie e potenziali linguaggi nell'ambito fotografico. In questo periodo mi dedicai ai collage fotografici realizzati sia con ritagli di riviste che con mie fotografie.
Paul David Redfern
Sono di questo periodo le mie prime esposizioni collettive e le partecipazioni agli Ex tempore. In queste occasioni vengo in contatto con molti artisti locali che mi fanno conoscere l'ambiente delle associazioni artistiche. Grazie ad esse ho iniziato a esporre (collettive) in Friuli e dintorni.
La fine degli anni Ottanta, invece, entro in contatto con il mondo dei computer e delle sue molteplici funzioni tecnologiche. Tramite il primo programma di fotoritocco Digital Darkroom, ossia Camera Oscura Digitale, totalmente in lingua inglese, e con solo 4 o 5 filtri artistici a disposizione, inizio a creare le mie prime fotoelaborazioni digitali.
Il 1994 è l'anno della svolta definitiva è l'anno in cui abbandono la fotografia tradizionale per il digitale. Da tecnico informatico esperto DTP (Desk Top Publishing – Editoria da tavolo) entro in contatto con studi grafici, tipografie, fotografi. Scopro così il programma di fotoritocco Adobe Photoshop.
Da quel lontano 1994 di strada ne è stata fatta e i risultati sono visibili online. Le mie elaborazioni fotografiche dall'effetto pittorico hanno sin dall'inizio suscitato interesse sia nel pubblico che nella critica.
Paul David Redfern
Il fatto, però, che abbia scelto quale linguaggio artistico l'elaborazione digitale non significa che non realizzi scatti in bianco e nero. Le immagini sottostanti sono state fatte recentemente in Puglia.
Esse sono state “manipolate” digitalmente riprendendo le classiche tecniche tradizionali utilizzate in camera oscura come ad esempio la “mascheratura”.
L'interesse per la fotografia non si è mai spento e tra un progetto artistico e l'altro una pausa dedicata all'arte fotografica è sempre una cosa buona.